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mercoledì 29 febbraio 2012

Avengers: nuovo trailer da sbavo


Nuovo trailer per gli Avengers... che mi ha fatto gridare di gioia nel sentire che, sìcazzo! Si chiamano Vendicatori! 
Nuove immagini che mi fanno pensare che la Scarlett non sia poi totalmente inutile come Vedova Nera, e che Evans possa vestire i panni di Cap in maniera più credibile in questa pellicola. Ottima impressione, confermata ancora di più da scene spettacolari e un'ottima interazione tra personaggi. Sembra poco, ma il confine tra buon film e semplice americanata chiassosa è davvero sottile per questo progetto, che per ora mi fa comunque dormire sonni tranquilli e sbavare ad ogni news.
Mi è venuta la pelle d'oca nel guardare questo trailer... ma ormai non manca molto!

Marvel Lego: Le locandine


Film cult, film nerd, che diventano ancora più nerdosi grazie a questo geniale tocco Lego sulle locandine dei film Marvel dell'anno scorso. C'è da dire che le versioni Lego di Mystica e Emma Frost sono più credibili e più simili alla controparte fumettistica in questa veste.
Le amo tutte.






Avengers: nuovo poster


EDIT: a quanto pare, anche la locandina italiana sarà così, ovviamente senza la parola 'assemble' nel titolo, usata solo nel Regno Unito per non far confusione con la serie "the avengers". Posso gioire e prenotare questa locandina, insomma!

Nonostante la lacerante consapevolezza che da noi in Italia se ne verranno fuori col poster peggiore tra tutti quelli proposti, bisogna ammettere che questa locandina ufficiale UK è di uno strepitoso che fa venir voglia di farsi ammazzare di botte dallo scudo di Cap per smorzare l'entusiasmo!

sabato 25 febbraio 2012

La morte di Spider-Man: eccola qui


Ho aspettato, e ho conservato i numeri precedenti di Ultimate Spider-Man solo per leggere questa saga tutta d'un fiato; una storia della quale tutti han parlato ovunque, della quale si conosceva già il vero finale da mesi, portata avanti con un hype esagerato. Ma alla fine, a conti fatti e a fumetto effettivamente letto, cosa resta?

Resta una buona avventura finale, che forse entrerà nella storia dei comics più per il nome che porta che per la storia in sé, che risulta essere sì un buon prodotto, ma che non riesce comunque ad andare oltre ai soliti problemi di gestione narrativa presenti in tutte le storie dell'Ultimate Spider-Man di Bendis.
La spettacolarità non è fortunatamente eccessiva, e non si cerca di stupire a tutti i costi: le carte da giocare vengono usate al momento giusto per mantenere sempre alto l'interesse e per alimentare quel sottile filo di tragedia incombente che percorre tutta la saga, che regala ottimi momenti: il confronto tra Peter e J. Jonah Jameson rende del tutto giustizia a quest'ultimo personaggio, caratterizzato e sviluppato in maniera molto più credibile e complessa della controparte "classica". Altro momento meritevole è lo scontro tra un Norman Osborn totalmente esagitato (e a tratti esasperato, con una caratterizzazione forse troppo semplicistica) e un Dottor Octopus che, oltre a lasciarci le penne (andandosi ad aggiungere alla foltissima schiera di "morti di lusso senza motivo" dell'universo Ultimate) mostra motivazioni e modi di "essere villain" notevoli.
Ma che dire, della morte in sé? Molto buono il sottile escamotage di farla sembrare quasi sempre una morte simbolica e psicologica, per poi far lasciare sul serio le penne a Peter nelle ultime pagine! Ed è forse la frettolosità degli eventi, la condensazione che non lascia spazio a un'analisi più approfondita, ad essere uno dei problemi principali non solo di questa saga, ma di tutta la gestione Ultimate Spider-Man, che si riprende comunque solo ora con quest'ultimo requiem, visto che l'intera seconda stagione sembrava inserita a forza in un girone bimbominchiesco assolutamente da dimenticare.
Quindi sì, Peter Parker muore sul serio, in una battaglia che non risulta epica veramente, che contiene delle sbavature su cui soffermarsi (non era la prima volta che una ferita da arma da fuoco comprometteva una battaglia a Peter, quindi farla risultare l'ago della bilancia è stato un po' semplicistico) ma che riesce comunque a tenere incollato, a gioire per ogni colpo andato a segno e a preoccuparsi quando le cose si complicano, in una maniera che non succedeva da molto. Non c'era bisogno di una morte epica, perché Peter non è un personaggio epico, ma semplicemente, in questa realtà narrativa, un ragazzino con responsabilità troppo grandi, gestite il più delle volte in maniera frettolosa e errata. La morte di Peter non è spettacolare, né visivamente né narrativamente, ma a conti fatti risulta credibile e onesta, e a livello emotivo lascia il suo giusto strascico di lutto nero e pesantissimo per un personaggio che personalmente ho amato sul serio, il più delle volte anche più della sua controparte originale.
Una morte normale, per un eroe normale, da metabolizzare con una dose di patteggiamento che sembra essere il vero lascito emotivo una volta letta tutta la storia. Se avesse fatto così, se non avesse reagito così... ecco cosa resta, mentre si pensa a questa storia. Ed è proprio per questo che l'obiettivo finale è stato raggiunto.
Ora però spiegatemi perché non aveva la maschera durante l'ultima battaglia, perché questo proprio non aveva senso.

martedì 21 febbraio 2012

Review: Age Of X


Con calma, ci arrivo anch'io. L'ho letto tutto d'un fiato, questo Age of X, e son pronto a dire quel che penso. 
Un evento passato forse un po' in secondo piano a causa del megaevento Fear Itself, ma che sembra essere una tappa fondamentale verso la ribalta degli X-Men grazie a tutto ciò che bolle in pentola per loro.
Andando dritti al punto, Age of X è un buon prodotto, con trovate interessanti che rendono la lettura piacevole e scorrevole, e riesce a mantenere il tutto su livelli piuttosto buoni, senza comunque, purtroppo, mai raggiungere un pathos sconvolgente. 
La trovata migliore è sicuramente quella di giocare sulla solita trovata della realtà alternativa, per poi scoprire che in realtà tutto si svolge in continuity con l'universo Marvel ufficiale: un'idea ambiziosa e progettata con estrema cura e credibilità, che provocherà sicuramente forti ripercussioni sullo status quo mutante attuale. Il mondo in cui ci si ritrova e, purtroppo, forse la più grande pecca dell'intero progetto: il classico mondo post-apocalittico che si ritrova in tutte le riletture del futuro mutante. Abbiamo tutti i cliché del caso: mutanti braccati e messi alle strette contro un'umanità in netto vantaggio, pronta a tutto per distruggere tutta la razza dal gene x, una perenne atmosfera di sconforto e disillusione palpabile, macerie, guerre continue, morti a go-go ecc... non si aggiunge nulla a ciò che, in ogni variante e causa, sembra essere un futuro cupo e impossibile per i mutanti. Nel caso di Age of X infatti tutto ciò si ripresenta, riprendendo esplicitamente e omaggiando l'eredità delle più famose Ere di Apocalisse degli anni indietro, cercando comunque di attualizzare il tutto per riuscire a scrivere un nuovo passo nella storia mutante.
La cosa migliore dell'intera storia sono le riletture dei personaggi, che risultano credibili, profonde e a tratti addirittura migliori della caratterizzazione originale: Rogue (in questo caso, Legacy) diventa l'erede delle memorie di tutti i mutanti morti, raccogliendone le storie quando questi sono in punto di morte. Ciclope (chiamato Basilisk) è stato imprigionato ad Alcatraz e usato come boia per giustiziare altri mutanti, mentre Wolverine è un mutante completamente fuori gioco che gestisce un bar dopo essersi iniettato un virus distruggi-mutanti per garantire la sopravvivenza precaria della sua specie. Cambiano i nomi, i ruoli e le identità, a volte in maniera così netta e profonda che alcuni personaggi possono risultare anche irriconoscibili. Il lavoro sui personaggi è quindi decisamente migliore di quello fatto sull'ambientazione, anche se alcune relazioni e motivazioni non sono sviluppate in profondità. È quindi un peccato che non si aggiunga fondamentalmente nulla alle varie riletture di storia mutante e di mondi in cui gli X-Men non sono mai esistiti e quindi non sono riusciti a proteggere la razza e l'umanità stessa, anche se la storia rimane comunque interessante per la peculiarità di essere, nonostante tutto, in continuity. La vera potenza  mi auguro infatti che la si potrà notare nelle ripercussioni che tutto il casino provocato dal ritorno alla realtà porterà. Se ne può avere un assaggio già dalle ultime pagine della vicenda stessa, con un triangolo amoroso pronto ad esplodere tra Ciclope-Emma (imprigionata durante le vicende di Age of X come tutti i telepati)-Frenzy (sposata con Ciclope nel nuovo universo). 
Cosa porterà tutto ciò ancora non si sa... anche se, in vista di Scisma, si può intuire...
Vivo Age of X come una nuova iniezione di linfa mutante all'interno delle trame, tutte sull'allerta in vista di eventi ancora più grossi.
Ci si riaggiorna una volta lette le conseguenze!

venerdì 10 febbraio 2012

Blizzard: quello vero e sincero



È Blizzard-fobia! Bisogna sempre avere una notizia con cui generare ansia spasmodica e delirio collettivo, e per permettere a Pomeriggio 5 di aver modo di riempire almeno un'ora di palinsesto. Il must di questa settimana è Blizzard: la tempesta di neve che sgomenta più della Laurito di prima mattina e che ha permesso di creare un cartello per la vendita di Timberland, doposcì e cugini It che manco il traffico di coca in Colombia potrà mai prosperare così tanto. Questo fenomeno non si verificava da almeno 10 anni in Italia, e ovviamente non poteva aspettar altro se non il weekend in cui io dovrò fare lunghe traversate in treno, dimostrandosi più veloce di Quicksilver, più meteoropatico di Tempesta e più congelante dell'Uomo Ghiaccio...
Ma chi è in realtà Blizzard? Da dove proviene? Dalla Siberia? Macché... Blizzard, come tutto del resto, viene dal mondo dei comics! Ed ecco la sua storia, più triste e con le pezze ai pantaloni di un rendez-vous a c'è posta per te.

Ovviamente, come ogni villain di serie c-sfiga che si rispetti, più di un mangiaghiaccioli si è coperto di ridicolo sotto questa maschera, e per la precisione i Blizzard sono stati 3 (non 2, come in Italia, tzé). Il primo era il fratello segreto di Lena Katina e Julija Volkova (al secolo scorso: le malsoppresse t.A.T.u.) tale Gregor Shapanka, che invece di giocare ai pupazzi di neve come tutti i bambini disagiati normali, diventò uno scienziato e si mise a studiare il modo per diventare immortale attraverso la criogenesi. Per finanziare le sue ricerchine di poco conto, decise di farmi assumere per poter rubare in casa a Tony/Iron Man. Ovviamente fu beccato (come il ladro che rubava in ufficio quest'estate dove lavoravo io, e no, non ero sotto contratto da Tony Stark) e silurato, e la prese così bene che si creò una tuta con apparecchi congelanti che, ovviamente per essere coerenti al nome, sputavano ghiaccio, gelo e disagio, dopo aver, udite udite, testato l'apparecchio su di un gatto: dobbiamo quindi a Shapanka l'invenzione del primo gatto delle nevi. 
Al primo round sembrò pure avere un tono, sto Blizzard, ma dopo esser stato preso a calci in culo da Iron Man in maniera ignobile, la sua carriera non fece altro che scorrere verso un baratro che manco una progressione di Vodka RedBull potrebbe renderti più ridicolo; alla fine della fiera, il fratello segreto delle t.A.T.u fu preso a mazzate nei denti nel giro di 5 vignette, ogni vota che appariva, un po' da tutti: di nuovo da Iron Man, passando da Spider-Man e Devil, fino ad arrivare a esser silurato definitivamente da una versione bastarda di Iron Man proveniente dal 2020 che lo polverizzò con una sgommata a repulsori.



Il secondo Blizzard, per farla breve, si chiamava Donnie Gill, ed era la puttana a pagamento di Justin Hammer (storica nemesi di Iron Man). Dopo aver militato in LA CHIUNQUE gruppo di villain fallendo miseramente, raggiunge l'apice prendendosi una cotta per She-Hulk e invitandola fuori, per poi ubriacarsi senza un domani fino ad arrivare a vomitarle addosso senza complimenti. Tanta stima. Sempre per rimarcare la sua dignità, il secondo Blizzard si fece pure appendere come un salame ad un palo, nudo. Fu inoltre silurato dai Thunderbolts una volta che Songbird ne divenne leader, che lo cacciò (vomitando addosso a lui, stavolta) una valanga di insulti.

Il terzo e ultimo (fortunatamente) Blizzard, che è quello spero arriverà da noi nelle prossime ore, è talmente inutile che non ha manco due righe su wikipedia. era il solito ladruncolo di provincia, che venne ovviamente pestato a sangue sempre da Iron Man (cliché) che poi, in maniera totalmente random e bipolarbritney, gli offrì un lavoro alle Stark Industries... evidentemente gli mancava un Blizzard che gli soffiasse soldi e strumenti da sotto il naso, ma tant'è.

E ora? Chi ha davvero paura di lui?



martedì 7 febbraio 2012

The Amazing Spider-Man: nuovo trailer


Eccolo qui, il nuovo trailer italiano del reboot ragnesco per il cinema.
Più informazioni escono, meno mi convince, ed ecco espresse sinteticamente le mie perplessità:


  1. il costume, che non sopporto perché mi ricorda il materiale dei tappetini verdi di gomma che simulano l'erba. Il costume di Spider-Man è casalingo, il che non vuol dire che debba essere fatto con un cartamodello... solo un po' meno, come dire, polisintetico (volevo solo usare questa parola, in realtà)
  2. Lizard, che non ce lo fanno vedere per bene, ma che da questo trailer scopriamo che: in realtà è uno pterodattilo, ha delle zanne più grandi della testa, viene dalle fogne come i figli di Godzilla (ecco quindi come andava avanti la storia di quel film!)
  3. Per quanto ami e adori alla follia Sally Field, non è mai esistita una Zia May tinta: anche quando le davano 30 anni, Zia May aveva la candida chioma da innocua tutrice ansiogena.
  4. Perché nella tuta ci sono tutti questi apparecchi tecnologici che manco Tony Stark? Ok che è un genietto, ok che si costruisce le cose da solo... ma no, non è un'armatura con gli inserti.
  5. Si capisce chiaramente che questo reboot si rifà alla versione Ultimate del Ragno, e ok, ci sta ed ha senso per la continuity filmica che si sta creando... MA non c'è bisogno di rendere tutto cool, tutto yeah, tutto sono-spider-man-e-sono-un-gran-figo. Non funziona così (e l'attore ha una faccia da culo, dài)
  6. Mary Jane: dov'è????
Io penso che no, mi serviranno molti psicofarmaci per apprezzarlo.

lunedì 6 febbraio 2012

Avengers: Superbowl Trailer


La versione Superbowl-extended dello spot definitivo per gli Avengers
Possiamo vedere finalmente Hulk in azione, ma il vero gioiello è il confronto tra Loki e Tony Stark:

"Ho un esercito"
"E noi abbiamo un Hulk"


Superlativo, nonostante il costume di Cap sembri sempre più una versione adatta a un carnevale qualunquista, ma magari migliorerà in azione.

domenica 5 febbraio 2012

Before Watchmen



Questo post potrebbe benissimo iniziare e finire con un "vi prego no!" urlato in preda a una crisi isterica, ma cercherò di ricompormi valutando questa notizia nella maniera più pacifica possibile (e con pacifica intendo che la molotov che ho in mano non è ancora stata accesa).

I prequel di solito sono una buona occasione per scavare nelle motivazioni dei personaggi, per dare loro nuove sfumature inedite, o per approfondire e mostrarne scelte e motivazioni. Bene, ecco di cosa NON ha bisogno Watchmen: la struttura narrativa dell'originale (l'unico e solo, senza se e senza ma) toccò tutti i punti che c'eran da toccare, esplorò tutto il passato esplorabile senza appesantirlo o renderlo ridicolo con passaggi mancanti e dettagli che volessero stupire a tutti i costi. A tutto ciò penseranno sicuramente questi nuovi progetti, composti da una minisaga per ogni personaggio che andrà a spaziare dai 4 ai 6 episodi. 

Per approfondire meglio quelle che sono, a mio avviso, semplici motivazioni commerciali spacciate per necessità artistiche, possiamo riprendere il pensiero espresso da Straczynski, al lavoro sulla mini dedicata al Dr. Manatthan:

"Molti pensano che questi personaggi non dovrebbero essere toccati da nessuno a parte Alan Moore e, anche se è una cosa perfettamente comprensibile a livello emotivo, non lo è a livello logico. [...] Se ci si basa sulla fama, si potrebbe argomentare che Superman è il più grande personaggio mai creato. Ma nè Alan nè chiunque altro hanno mai detto che nessuno a parte Jerry Siegel Joe Shuster dovrebbe scriverne le storie"

L'unica cosa davvero logica sarebbe lasciare le cose come stanno, senza andare a costruire inutili paragoni basati sulla fama dei personaggi. Non si tratta di fama e peso iconico, ma di onestà artistica e vincoli seriali: Superman e tutto il resto della combriccola sono personaggi nati e pensati per essere seriali, i Watchmen no, ed è proprio qui che tutta la teoria di prequel e Straczynski vari va a farsi benedire. 
Non sto dicendo che queste nuove miniserie andranno solo a rovinare dei personaggi credibili e perfetti così come lo sono ora, sto solo dicendo che, nel 95% dei casi, l'unica cosa buona da fare con questo progetto è un falò.

sabato 4 febbraio 2012

VideoStory: Give Me All Your Luvin'


Ogni videoclip ha una storia nascosta, un passaggio segreto, una sottotrama malcelata da scoprire punto per punto: le videostorie per noia, ecco cosa ne penso di tutto ciò:

i fan possono renderti famosa, un contratto può renderti ricca, la stampa può renderti una superstar, ma solo l’amore può renderti UNA STRONZA.
  1. Così, tu parti bello beato e ti sparano la faccia della Minaj senza preavviso per farti venire un coccolone, in modo da stordirti e non farti pensare che sia davvero una copia di beat of my drum e the best damn thing. Sono le ancelle della ladra di figli... ecco che parte la storia.
  2. Le cheerleader si coprono la faccia, un po’ per la vergogna un po’ per mostrare che sì, senza faccia è meglio che con quella di Nicki Minaj
  3. Fuochi fatui sullo sfondo, scenario da apocalisse da quartiere benestante: occhiali e una carrozzina. è sul serio uscita dal girone delle stronze rubando il figlio di Satana in persona.
  4. I pantaloni contenitivi sono tornati, più alti e più assorbenti che mai, per ricollegarsi al fatto che...
  5. ...Inizia a piovere piscio: Punizione per la ladra di bambini, che fa di tutto per ricordarci che il tema è il superbowl e che lei è una fresca teenager fresherrima mangiabambini.
  6. Il camminare sui muri lateralmente con la mandria di manzi a sorreggerla è un chiaro tributo a spider-man e alla minisaga 24 ore, dove guarda caso c'era un figlio del demonio da salvare/rubare ecc... 
  7. 36 sono il numero di espressioni mancanti sulla sua faccia
  8. MIA si vede chiaramente mentre cammina a fianco delle altre che non ne ha per i coglioni
  9. Ovviamente a sparare dalla macchina è Lady Gaga, e ne abbiamo le prove: 
  10. Torna il figlio di Satana, allattato con un’espressione che stanotte non mi farà dormire
  11. L’ammucchiata è inveritiera perché nessuno le tocca il culo mentre sale
  12. Noto solo ora i guanti rubati ad Avril Lavigne
  13. Ok, il cambio d’abito è sicuramente una citazione di qualcosa, e punto su una cosa del tipo “io non ho bisogno di citare le altre perché ho fatto di tutto e quindi posso solo autocitarmi”. 
  14. Il flusso di pensieri riguardante la citazione viene bruscamente interrotto dalla faccia della Minaj, che vestita così sembra l’ultimo dei manichini di un catalogo per spose brasiliane che non hanno nemmeno l’acqua in casa
  15. Non capisco perché a Nicki a un certo punto affondi la voce, come se le fosse andata di traverso la fanta. 
  16. Minorenni senza faccia si limonano tappandosi le orecchie.
  17. Minorenni senza faccia bevono tequila come se non ci fosse un domani
  18. Minorenni senza faccia, ubriache ed esauste, fanno la lap dance con una lampada e un bancone. Questa citazione l’ho capita, ogni mio capodanno.
  19. MIA riesce a masticare una cicca anche durante le coreografie, perché lei deve rimanere indie e provinciale e dimostrarcelo.
  20. Madonna ci manda un bacio  e ci fa l’ultimo occhiolino prima dell’ictus per il featuring di MIA
  21. Le minorenni senza faccia riescono a esprimere chiaramente un WTF? anche senza connotati
  22. MIA non sta bene se in ogni canzone in cui appare non ha il campionamento di uno sparo
  23. Madonna cade, e i Footballosi la toccano finalmente, facendoci notare che non ha l’ombelico; è stato mangiato dal figlio di Satana.
  24. Sfondano un muro di cartongesso (ci riuscirei anch’io comunque) la recuperano, lei si mette in piede e ci guarda come dire “embé, cazzo vuoi?”
  25. Si rompono teste per non rompere i maroni
  26. Fare Touchdown con il figlio di Satana è TUTTO 



Spider-Man: fine della Terra (e mai dei costumi)



Voglio essere breve e incisivo, ed esprimere un grosso disagio che arriva al culmine con questa notizia: il nuovo mega-evento ragnesco, sgravato per marzo in terra americana e intitolato Ends Of The Earth, porterà con sé un nuovo nuoverrimo Spider-costume. Diciamocelo pure, che se ne sentiva realmente il bisogno.
Ed ecco quindi che Spider-Man si traveste da Granchio corazzato pronto a giocare il Superbowl, costruendosi una nuova armatura invece di lavorare. Spider-chela sarà quindi pronto ad affrontare i Sinistri Sei (ardiaje) guidati da Octopus, il moribondo più longevo della storia,  che sì, ogni volta che esce sembra stia per deambulare per l'ultima volta alla vignetta successiva e invece anche no, si dimostra sempre più vivo di me e son sempre più convinto che tra un cambio di catetere e una smerdata esosa a Tony Stark, riuscirà pure a distruggere il mondo intero.
Io non so se voglio bene a Dan Slott, ma di certo so che creare un nuovo costume al mese non dovrebbe rientrare nelle sue priorità, e qualcuno dovrebbe fermarlo prima o poi, magari con una craniata. E per farci del male, ecco una breve carrellata di ciò che la gestione Slott ci sta portando a livello visivo:



La nuova Spider-Armor non è più fatta di alluminio da cucina e fodera per cuscini ma in compenso ti permette di leggere il futuro o far uscire il genio sfregando la testa
















L'incrocio definitivo tra l'Uomo Ragno e un fanatico di Auto Tuning il cui unico desiderio è avere una bombola di NOS e delle ragnatele al neon (che no, per fortuna ci hanno risparmiato)